I magi e la "stella"

Nella iconografia tradizionale popolare, la nascita del Messia, Gesù Cristo, viene spesso rappresentata da una cometa, la quale avrebbe indicato la via per andare dal figlio di Dio nato in una mangiatoia. Commettono lo stesso errore i teologi nell’indicare la “stella cometa” come segno di un evento visibile a tutta l’umanità dell’epoca.
Chi vide effettivamente quella luce? Quale scopo aveva quel segno? Chi la rese visibile e a chi? I magi chi erano?
La cometa nell’antichità come segno di avvenimenti funesti.
I “segni nel cielo” rappresentavano un presagio che annunciava qualche evento o cambiamento.
In Matteo 2:2, gli astrologi videro, solo loro, una «asthr » ‘stella’, evidentemente particolare, non una stella comune, cometa, meteora, ma un qualcosa di luminoso, di soprannaturale.
Nel testo greco del N.T. di Matteo 2:1, troviamo il termine « m£goi ». Secondo Erodoto e secondo il dizionario di lingua greca “Rocci” alla voce « m£goi » ne viene data la seguente definizione di: “mago, sacerdote, astrologo e interprete dei sogni” che discendono da i Medi e i Persiani.. Mentre Erodoto I, 101, 107 indica che i “Magi” sono una tribù che discendono dai Medi e che loro “interpretavano i sogni”. Sempre Erodoto 7:37, parla di Serse che chiamò i ‘magi’ per interpretare un fenomeno solare essendoci una eclissi improvvisa e ciò preoccupò il re.
Magi. Sacerdoti della religione iranica ( mazdeismo o Zoroastrismo Le cui funzioni sacerdotali erano amministrate dai magi, potente casta sacerdotale ereditaria.). Nel vangelo di Matteo (2, 1-12) con magi si designa un gruppo di personaggi di numero imprecisato che, guidato da una stella, arrivano dall'oriente per rendere omaggio a Gesù appena nato a Betlemme, donandogli oro, incenso e mirra.

I Magi formavano presso i Medi e i Persiani, una casta potentissima anche politica. Questa parola zendica, fu adottata anche da altri popoli antichi, per indicare uomini sapienti, interpreti di divinità e capaci di operare incantesimi, di praticare la divinazione, di fare esorcismi. Indissolubilmente questi personaggi che la chiesa cattolica ‘santifica’, sono invece, legati all’occultismo, alla divinazione ed all’astrologia, pratiche che la Bibbia condanna. Inoltre essi escono subito di scena e non hanno alcun coinvolgimento dottrinale, come qualcuno vorrebbe insinuare, con il cristianesimo. Certo è, che i genitori di Gesù, hanno accolto queste persone, solo per senso di ospitalità e non per condividerne le dottrine. Il senso di ospitalità viene dato anche ai pastori, i quali ricevettero il lieto annuncio di una nascita regale, addirittura da un angelo, e sia i genitori sia Gesù si trovavano in una casa « oikia », e non in una grotta. Tutto il miscuglio di credenze popolari, di miti e leggende creatisi nel corso del tempo, sono frutto della fantasia popolare sotto la spinta di una chiesa senza identità, alla ricerca di false storie per trarsi dietro discepoli, confezionati, adattati e propinati come storie vere al grande pubblico annacquando la verità. Tutto ciò che viene presentato come tradizione, oggi, sono soltanto miti e leggende che sono stati scritti nei testi classici e che sono frutto del genio di poeti antichi, e che facevano, comunque parte, di uno scenario religioso già affermato: il paganesimo.

Essendo Gesù nato a Betleem di Giudea ai giorni del re Erode, ecco, degli astrologi vennero da luoghi orientali a Gerusalemme, 2 dicendo: “Dov’è il re dei giudei che è nato? Poiché vedemmo la sua stella [quando eravamo] in oriente e siamo venuti a rendergli omaggio”. 3 Udito ciò, il re Erode si agitò, e con lui tutta Gerusalemme; 4 e, radunati tutti i capi sacerdoti e gli scribi del popolo, domandava loro dove doveva nascere il Cristo. 5 Essi gli dissero: “A Betleem di Giudea; poiché così è stato scritto dal profeta: 6 ‘E tu, Betleem del paese di Giuda, non sei affatto la [città] più insignificante fra i governatori di Giuda; poiché da te uscirà un governante, che pascerà il mio popolo, Israele’”.
Allora Erode, chiamati in segreto gli astrologi, si informò accuratamente da loro circa il tempo della comparsa della stella; 8 e, mandandoli a Betleem, disse: “Andate e fate un’attenta ricerca del bambino, e quando l’avrete trovato fatemelo sapere, affinché anch’io vada a rendergli omaggio”. 9 Udito il re, se ne andarono; ed ecco, la stella che avevano visto [quando erano] in oriente andava davanti a loro, finché venne a fermarsi sopra il luogo dov’era il fanciullino. 10 Vedendo la stella, si rallegrarono moltissimo. 11 Ed entrati nella casa videro il fanciullino con sua madre Maria, e, prostratisi, gli resero omaggio. E aperti i loro tesori, gli offrirono doni, oro, olibano e mirra. 12 Comunque, avendo ricevuto in sogno divino avvertimento di non tornare da Erode, si ritirarono nel loro paese per un’altra via.

Si servì Dio di una stella per condurre gli astrologi da Gesù? Non dimenticate che la Parola di Dio condanna l’astrologia. (Isa. 47:13, 14) Ricordate pure che la “stella” vista dagli astrologi li condusse prima dal malvagio re Erode, che allora ordinò la strage di tutti i fanciullini di Betleem e dintorni nel tentativo di uccidere Gesù. Questi fatti additano Dio o il suo avversario, Satana il Diavolo, come fonte di quella “stella” in movimento? In realtà Dio annunciò la nascita di suo Figlio, ma per mezzo di un angelo. — Luca 2:8-12.

Che dire del 6 gennaio, l’Epifania, che commemora la visita dei re magi al neonato Gesù? “Molti indizi fanno pensare che la scelta del 6 gennaio, come la festa romana della nascita di Gesù il 25 dicembre, sia stata influenzata da una ricorrenza pagana”, proseguiva il comunicato stampa. “In Alessandria, infatti, i pagani nella notte tra il 5 e il 6 gennaio celebravano il giorno natalizio del dio Eone (dio del tempo e dell’eternità). . . . Pare che la Chiesa abbia voluto cristianizzare questa festività”. — Ibid., p. 3.