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L'ultima cena

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2012 19:00
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12/11/2012 18:44

Matteo 26:26,27
"Mentre continuavano a mangiare, Gesù prese un pane e, dopo aver detto una benedizione, lo spezzò e, dandolo ai suoi discepoli, disse: “Prendete, mangiate. Questo significa il mio corpo”. 27 E prese un calice e, avendo reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene, voi tutti; 28 poiché questo significa il mio ‘sangue del patto’, che dev’essere versato a favore di molti per il perdono dei peccati.

Le parole pronunciate da Gesù in questo caso sono simboliche in quanto stava dì lì a poco a sacrificare sul palo di tortura la sua vita.
La forma verbale greca tradotta “è” o “significa” è estìn. Fondamentalmente essa significa “è”, ma lo stesso verbo può voler dire anche “denotare, significare”. Come è meglio tradurre in questo contesto?
È interessante ciò che dice una nota in calce a Marco 14:22 nella Bibbia spagnola La Sagrada Escritura, Texto y comentario por Profesores de la Compañía de Jesús, Nuevo Testamento I (La Sacra Scrittura, testo e commento di professori della Compagnia di Gesù, Nuovo Testamento). Essa afferma: ‘Dal punto di vista grammaticale, si potrebbe tradurre altrettanto bene significa o simboleggia quanto è, nel senso di identità letterale. Come esempi in cui il significato è simboleggia, si potrebbero citare Genesi 41:26; Ezechiele 5:5; Daniele 7:17; Luca 8:11; Matteo 13:38; 16:18; Galati 4:24; Rivelazione 1:20. Il significato è ([nel senso di] identico a) si deduce, come si può vedere dai manuali di dogma, escludendo la possibilità della metafora, o simbolismo, nonché dal modo in cui la Chiesa Primitiva comprese la frase’.
E ancora varie traduzioni bibliche traducono questa forma verbale in questi modi:" Circa le espressioni “questo è il mio corpo” e “questo è il mio sangue”, è degno di nota quanto segue: Mo ha: “significa il mio corpo”, “questo significa il mio sangue”. (Il corsivo è nostro). NM lo rende in modo simile. LEF traduce: “questo rappresenta il mio corpo”, “questo rappresenta il mio sangue”. (Il corsivo è nostro). Queste versioni concordano con ciò che dice il contesto, al versetto 29, in varie traduzioni cattoliche. PIB traduce: “D’ora innanzi non berrò più di questo succo della vite, fino a quel giorno in cui lo berrò con voi, nuovo, nel regno del Padre mio”. (Il corsivo è nostro). CEI, EP, Ga, Mar, Na pure indicano che Gesù si riferì al contenuto del calice come a “questo succo della vite”, e ciò dopo aver detto “questo è il mio sangue”.
Le espressioni “questo è il mio corpo” e “questo è il mio sangue” vanno viste alla luce di altri brani delle Scritture in cui è usato un linguaggio descrittivo. Gesù disse pure: “Io sono la luce del mondo”, “Io sono la porta delle pecore”, “Io sono la vera vite”. (Giov. 8:12; 10:7; 15:1, CEI) Nessuna di queste espressioni implicava una trasformazione miracolosa, non è vero?

Le parole che Gesù pronunciò durante quella che viene comunemente chiamata l’Ultima Cena. Nel distribuire il pane e il vino agli apostoli, in riferimento al pane Gesù disse: “Questo è il mio corpo”, mentre a proposito del vino disse: “Questo è il mio sangue”. (Matteo 26:26-28) I cattolici credono che quando pronunciò queste parole Gesù abbia trasformato letteralmente il pane e il vino nel suo corpo e nel suo sangue. La New Catholic Encyclopedia (1967), però, avverte: “Non dovremmo appoggiarci troppo al senso letterale delle parole ‘Questo è il mio corpo’ e ‘Questo è il mio sangue’. . . . Perché in frasi come ‘la mietitura è la fine del mondo’ (Mt 13,39) o ‘io sono la vera vite’ (Gv 15,1) il [verbo “essere”] vuol dire solo significare o rappresentare”. Pertanto, persino questa autorevole enciclopedia ammette che le parole di Matteo 26:26-28 non dimostrano che durante l’Ultima Cena il pane e il vino siano stati mutati nel corpo e nel sangue letterali di Gesù.

Quindi prima di tacciare la TNM come non coerente fareste bene ad approfondire l'argomento presentando tesi ben plausibili e non esternazioni, come al solito usa fare Minuti, (poi si deve vedere chi altera i testi sacri noi o voi) non vi fu nessuna trasformazione miracolosa anche perchè avrebbe infranto il comandamento divino "l'anima sta nel sangue".
E' interessante anche il commento di Sitchin Zecharia, nel suo libro "Il giorno degli dei" a pag. 295 egli scrive:"quando Gesù sollevò la coppa del vino e pronunciò la benedizione, disse ai suoi discepoli, secondo il Vabngelo di Marco 14:24:"Questo è il io sangue, il sangue dell'alleanza". Se queste furono le sue parole esatte, di sicuro non intendeva dire che avrebbero dovuto bere il vino trasformato in sangue-una grave violazione a una delle proibizioni del giudaismo sin dai tempi remoti- "perchè il sangue è l'anima". Ciò che disse (o intendeva dire) era che il vino in questa coppa, la coppa di Elia, era un'alleanza, una conferma della sua discendenza".
[Modificato da pino.12 12/11/2012 19:00]
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