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confutazione aprile 2012

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2012 20:46
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04/04/2012 19:27

Incarnazione
la prima confutazione è vedere se Gesù il figlio di Dio è una incarnazione come sostengno loro.
cosa significa incarnazione?
La definizione incarnazione significa, secondo la chiesa che "Dio assunse natura umana nella persona di Gesù. Perciò sarebbe divenuto un Uomo-Dio" A parte l'aspetto neoplatonico-pagano di questo insegnamento, esso non trova sostegno nella Bibbia. LA DOTTRINA si attestò circa 300 anni dopo la morte di Gesù e fu definita dal concilio di Calcedonia nel 451.la bibbia dice che Gesù, al contrario di quanto affermano, divenne "carne ed ha abitato per un tempo fra noi." Cfr. Ebr. 2:9,14
Il vangelo di Luca 1:28 e vss segg. si parla dell'annuncio che l'angelo fece a Maria sul suo futuro stato di aspettativa riguardo al Messia che doveva nascere, in Giov 1:14 si parla della "Parola" che si fece "carne". Consideriamo. Non è un termime che può essere applicato in questo contesto a Gesù poichè in Fil. 2:7 ci viene detto che Gesù stesso "svuotò se stesso e prese la forma di uno schiavo divendo simile agli uomini". Già questo versetto esclude una incarnazione,termine non biblico, non è presente nel testo greco di Giov., tirata fuori da dove non è detto, al contrario essa, "l'ipostasi", è una interpretazione teologica della chiesa cattolica sulla doppia natura del Cristo, ma non scritturale.

[Modificato da pino.12 13/04/2012 19:38]
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04/04/2012 20:24

Contesa
Seconda obiezione riguarda la contesa della sovranità universale di Geova sostenendo che non esiste. E per dirla in due parole cosa sarebbe la contesa suscitata in Eden all'iniszio della storia umana? rispota non pervenuta da loro. Cfr Gen 3:1-5
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04/04/2012 20:31

Sulla triinità
l'altra obiezione che fanno senza capo nè coda come al solito, è sulla seconda persona della trinità impersonata sda Gesù. Dove sta questa dottrina? Qualche scrittura. Gesù ubbidisce al Padre , strano no, l'onnipotente che ubbidisce a ses stesso. Ma non è la stessa persona... mi sa che fanno un po di confusione. Procediamo con ordine. \Giov. 8:42; 12:49:" Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono uscito e vengo da Dio. Né sono venuto di mia propria iniziativa, ma Egli mi ha mandato". "perché non ho parlato di mio proprio impulso, ma il Padre stesso che mi ha mandato mi ha dato comandamento su ciò che devo dire e di che devo parlare". quindi Gesù ubbidisce al Padre.
Dio , in deuteronomio ci informa che "Geova nostro Dio è un solo Geova", a conferma solo per citare qualche scrittura Che Dio è unico, insuperabile, Onnipotente. Obiezione respinta. Altra obiezione è la seguente: Il Figlio non fu creato ma "generato" Isa 44:6"Questo ha detto Geova, il Re d’Israele e il suo Ricompratore, Geova degli eserciti: ‘Io sono il primo e io sono l’ultimo, e oltre a me non c’è nessun Dio". e ancora  Riv :15ci informa che Gesù è"il principio della creazione di Dio". Il testo dice il contrario di quanto asseriscono.
[Modificato da pino.12 05/04/2012 21:41]
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05/04/2012 21:53

altamente favorita
Cosa si intende per Altamente favorita? kekaritomene Luca 1.28,.

Il termine greco chàris ricorre più di 150 volte nelle Scritture Greche, ed è tradotto in vari modi secondo il contesto. In ogni caso viene rispettata l’idea centrale di chàris: ciò che è gradito (1Pt 2:19, 20) e avvincente. (Lu 4:22) Inoltre, in alcuni casi chàris si riferisce a un benigno dono (1Co 16:3; 2Co 8:19) o alla benignità nel farlo. (2Co 8:4, 6) Altre volte si riferisce al merito, alla gratitudine o riconoscenza che derivano da un atto particolarmente benigno. — Lu 6:32-34; Ro 6:17; 1Co 10:30; 15:57; 2Co 2:14; 8:16; 9:15; 1Tm 1:12; 2Tm 1:3.
Alcuni lessicografi sostengono che l’espressione “piena di grazia” sia una traduzione imprecisa e che l’espressione originale greca usata da Luca debba tradursi più correttamente “oggetto del favore di Dio”. Per questo l’edizione inglese della Bibbia di Gerusalemme (cattolica) rende Luca 1:28: “Rallegrati, o altamente favorita!” (Confronta in bibliografia la traduzione di Rinaldo Fabris).8 Non c’è alcun motivo di ritenere che Maria sia stata assunta in cielo col corpo solo perché era “altamente favorita” da Dio. Anche di Stefano, primo martire cristiano, le Bibbie cattoliche dicono che era “pieno di grazia”, o altamente favorito, senza che per questo gli venga ascritta una risurrezione col corpo. — Atti 6:8, CEI.
Comunque, nella grande maggioranza dei casi, il termine chàris è reso “grazia” in quasi tutte le traduzioni italiane della Bibbia. La parola “grazia”, però, con i suoi numerosi significati non trasmette alla maggior parte dei lettori le idee contenute nel vocabolo greco. Per esempio: Cosa s’intende in Giovanni 1:14, dove la Riveduta dice “la Parola è stata fatta carne . . . piena di grazia e di verità”? S’intende “amabilità” o “favore” o cosa?
Uno studioso dice che chàris implica “un favore fatto per generosità, senza pretendere o aspettarsi qualcosa in cambio; quindi il vocabolo era destinato ad avere maggior rilievo [negli scritti cristiani] . . . , per esprimere la piena e assoluta generosità dell’amorevole benignità di Dio verso gli uomini. Infatti Aristotele, nel definire [chàris], pone l’accento su questo punto: che è conferita generosamente, senza aspettare nulla in cambio, ed è motivata unicamente dalla liberalità e generosità del donatore”. (R. C. Trench, Synonyms of the New Testament, Londra, 1961, p. 158) Un lessico dice: “La parola [chàris] dà l’idea di benignità che concede a uno ciò che non ha meritato . . . gli scrittori del N. T. usano [chàris] prevalentemente a proposito della benignità con cui Dio concede favori anche agli immeritevoli, accorda ai peccatori il perdono delle loro trasgressioni, e li invita ad accettare la salvezza eterna mediante Cristo”. (J. H. Thayer, A Greek-English Lexicon of the New Testament, 1889, p. 666) Chàris ha stretta attinenza con un altro termine greco, chàrisma, del quale è stato detto (W. Barclay, A New Testament Wordbook, Londra, 1956, p. 29): “Nell’insieme la parola [chàrisma] dà fondamentalmente l’idea di un dono generoso e immeritato, di qualcosa di non guadagnato e non meritato”. — Cfr. 2Co 1:11, Int.
[Modificato da pino.12 07/04/2012 16:24]
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04/05/2012 20:10

Su Filippesi 2:6
Ecco il testo greco di Filippesi 2:6 con la (giusta) traduzione:

“hos en morfei theou huparchon ouch harpagmon hegesato to einai isa theoi”, alla lettera:
“che, in forma di Dio esistente, non reputò rapina l' essere uguale a Dio”. E' esattamente la traduzione del cattolico Nuovo Testamento interlineare P. Beretta relativamente al testo greco letterale!
Innanzitutto, qui abbiamo due sostantivi che particolarment ci interessano: il primo è morphè, che secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a pagina 424, significa “forma, figura, aspetto visibile”.
Il secondo è il sostantivo harpagmos, che secondo il cattolicissimo Vocabolario del Nuovo Testamento greco italiano G. Vigini significa “appropriazione indebita !” (sempre secondo lo stesso Dizionario, il relativo verbo harpazo significa “prendere con la forza, portare via, impadronirsi”) , e che secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a pagina 414, significa “rapina” (sempre secondo lo stesso Dizionario, il relativo verbo harpazo significa “rapinare, sottrarre”).
Il verbo harpazo ha 14 ricorrenze neotestamentarie, e significa “impadronirsi di qualcosa, rubare, portare via con violenza, asportare”. Non ha mai la forza stativa dell' afferrare qualcosa che già si possiede.... Facendo un' attenta analisi lessicale, si evince che non c' è una singola parola che deriva da harpazo, che sia usata per suggerire l' idea di tener stretto qualcosa che già si possiede. L' idea di conservare qualcosa di qualcuno sembra esattamente il significato opposto delle parole derivate da harpazo....
morfei theou indica la condizione spirituale del Cristo preesistente, dato che Dio è “spirito”, il Cristo preesistente era “spirito” come “spirito” sono gli angeli. L' espressione “nella forma di Dio” con l' uso del sostantivo morphè non è sufficiente a dare a Gesù un' eguaglianza “ontologica” con il “solo vero Dio”, Gv. 17:3 (che infatti Egli non “rapina”) , tanto da farne ”Dio il Figlio, la Seconda Persona dell' Essere Divino”, la Trinità consostanziale. L' espressione paolina ispirata di Filippesi 2:6 non approda in alcun modo a questa formulazione!

Il ragionamento paolino non verte sulla “natura divina” (Paolo avrebbe usato il sostantivo physis...), quindi sull' eguaglianza “ontologica”: non si parla di “natura” ma di “forma, aspetto, condizione spirituale” preesistente e di “rango”, di “posizione” nella gerarchia celeste.
Filippesi 2:10-11 non è l' applicazione di Isaia 45:23 al Cristo. Qui l' applicazione di “ogni ginocchio che si piega al Cristo e di ogni lingua che confessa che Gesù Cristo è Signore” è finalizzata alla salvezza (confronta Romani 10:9). Isaia 45:23 trova invece la sua applicazione in Romani 14:10-12 e al giudizio davanti al Tribunale di Dio!
Gli ascoltatori di Radio Maria potranno verificare direttamente dalla loro Bibbia!!

altre traduzioni:

1869: “il quale, essendo nella forma di Dio, non considerò l’uguaglianza con Dio come una cosa da afferrare”. The New Testament, di G. R. Noyes.
1965: “Egli — vera natura divina! — non si fece mai uguale a Dio confidando in se stesso”. Das Neue Testament, ed. riveduta, di Friedrich Pfäfflin.
1968: “il quale, pur essendo in forma di Dio, non ritenne come cosa da far propria avidamente l’essere uguale a Dio”. La Bibbia Concordata.
1976: “Egli ebbe sempre la natura di Dio, ma non pensò di dover cercare con la forza di divenire uguale a Dio”. Today’s English Version.
1985: “Il quale, essendo in forma di Dio, non considerò l’uguaglianza con Dio qualcosa da afferrare”. The New Jerusalem Bible.
1987: “il quale, benché esistesse nella forma di Dio, non prese in considerazione una rapina, cioè che dovesse essere uguale a Dio”. Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture.
[Modificato da pino.12 04/05/2012 20:46]
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