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Il digiuno Un modo per avvicinarsi di più a Dio?

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2012 21:35
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22/02/2012 21:35

Il digiuno nei tempi biblici
Fariseo

I farisei mostravano una finta umiltà quando digiunavano

Nei tempi biblici le persone digiunavano per vari motivi che Dio approvava. Ci fu chi lo fece per esprimere estrema tristezza o pentimento per i peccati (1 Samuele 7:4-6), per implorare il favore di Dio o cercare la sua guida (Giudici 20:26-28; Luca 2:36, 37), oppure per migliorare la propria concentrazione mentre meditava. — Matteo 4:1, 2.

La Bibbia però menziona anche digiuni che Dio non approvava. Il re Saul digiunò prima di consultare una medium. (Levitico 20:6; 1 Samuele 28:20) Persone malvage, come Izebel e i fanatici che complottarono per uccidere l’apostolo Paolo, proclamarono dei digiuni. (1 Re 21:7-12; Atti 23:12-14) I farisei erano noti perché praticavano il digiuno. (Marco 2:18) Eppure furono condannati da Gesù e non riuscirono a fare colpo su Dio. (Matteo 6:16; Luca 18:12) Similmente, Geova non tenne conto dei digiuni di alcuni israeliti a motivo del loro cattivo comportamento e dei loro motivi sbagliati. — Geremia 14:12.

Questi esempi mostrano che non è il digiuno in quanto tale a essere gradito a Dio. Ad ogni modo molti sinceri servitori di Dio che digiunarono ricevettero la sua approvazione. I cristiani dovrebbero quindi digiunare?
È obbligatorio per i cristiani?

La Legge mosaica ordinava agli ebrei di “affliggere le [loro] anime”, cioè di digiunare, una volta l’anno in occasione del giorno di espiazione. (Levitico 16:29-31; Salmo 35:13) Questo era l’unico digiuno che Geova comandò al suo popolo.* Gli ebrei che vivevano sotto la Legge mosaica dovevano ubbidire a quel comando. Ai cristiani però non è richiesto di osservare la Legge mosaica. — Romani 10:4; Colossesi 2:14.

Benché Gesù osservasse il digiuno prescritto dalla Legge, non era conosciuto per questa pratica. Spiegò ai discepoli come dovevano comportarsi qualora avessero scelto di digiunare, ma non comandò mai loro di farlo. (Matteo 6:16-18; 9:14) Perché allora disse che i discepoli avrebbero digiunato dopo la sua morte? (Matteo 9:15) Non si trattava di un comando. Le parole di Gesù indicavano semplicemente che alla sua morte i discepoli avrebbero provato profondo dolore e perciò non avrebbero avuto voglia di mangiare.

Due episodi riportati nella Bibbia in cui si narra che i primi cristiani digiunarono mostrano che se una persona, spinta da buoni motivi, sceglie di astenersi dal cibo, ciò è approvato da Dio. (Atti 13:2, 3; 14:23)# I cristiani non hanno quindi nessun obbligo di digiunare. Tuttavia, chi sceglie di farlo dovrebbe essere consapevole di certi pericoli.
Guardatevi dai pericoli

Un pericolo da evitare in quanto al digiuno è il fariseismo. La Bibbia mette in guardia contro l’adottare una “finta umiltà”. (Colossesi 2:20-23) L’illustrazione di Gesù dell’orgoglioso fariseo che si sentiva moralmente superiore agli altri perché praticava il digiuno non lascia dubbi sul fatto che Dio rigetti un atteggiamento del genere. — Luca 18:9-14.

Sarebbe inoltre sbagliato sbandierare il fatto che si digiuni o digiunare perché ci viene detto da qualcun altro. In Matteo 6:16-18 Gesù indicò che il digiuno dovrebbe essere una questione privata tra l’individuo e Dio, e che non dovrebbe essere reso di dominio pubblico.

“Il regno di Dio non significa mangiare e bere, ma significa giustizia e pace e gioia”

Non si dovrebbe mai considerare il digiuno un modo per compensare i peccati. Per essere gradito a Dio, il digiuno deve essere accompagnato dall’ubbidienza alle sue leggi. (Isaia 58:3-7) È il sincero pentimento, non il digiuno in sé, a far ottenere il perdono dei peccati. (Gioele 2:12, 13) La Bibbia mette in risalto che il perdono si riceve grazie all’immeritata benignità di Geova espressa mediante il sacrificio di Cristo. È impossibile guadagnarsi il perdono grazie a qualsiasi tipo di opera, compreso il digiuno. — Romani 3:24, 27, 28; Galati 2:16; Efesini 2:8, 9.

Isaia 58:3 indica un altro errore comune. Gli israeliti insinuavano che Geova dovesse loro qualcosa in cambio del loro digiuno, come se digiunando gli stessero facendo un favore. Chiesero: “Per quale ragione digiunammo e tu non vedesti, e affliggemmo la nostra anima e tu non prestavi attenzione?” Similmente, oggi molti si aspettano che Dio li ricompensi in qualche modo per la loro osservanza del digiuno. Non vogliamo mai imitare questo atteggiamento irrispettoso e non scritturale!

Altri credono che sia possibile ottenere dei meriti mediante la mortificazione del corpo, ad esempio digiunando o fustigandosi. La Parola di Dio condanna questa idea mostrando che “un severo trattamento del corpo” non ha “nessun valore nel combattere” i desideri errati. — Colossesi 2:20-23.
Un punto di vista equilibrato

Il digiuno non è né obbligatorio né sbagliato. In alcune circostanze può essere utile se si evitano i pericoli citati in precedenza. Il digiuno però non è il perno dell’adorazione che Dio accetta. Geova è il “felice Dio” e vuole che i suoi servitori siano felici. (1 Timoteo 1:11) La sua Parola dice: “Per loro non c’è nulla di meglio che . . . ogni uomo mangi e in realtà beva e veda il bene per tutto il suo duro lavoro. È il dono di Dio”. — Ecclesiaste 3:12, 13.

La nostra adorazione dovrebbe essere caratterizzata dalla gioia, ma la Bibbia non associa mai il digiuno alla felicità. Inoltre, se avesse ripercussioni negative sulla nostra salute e ci privasse dell’energia necessaria per partecipare alla gioiosa opera che il Creatore ha affidato ai veri cristiani, ovvero dichiarare la buona notizia del Regno, allora il digiuno sarebbe chiaramente controproducente.

Sia che decidiamo di digiunare o meno, dobbiamo evitare di giudicare gli altri. Tra i veri cristiani non devono esserci controversie su questo argomento, “poiché il regno di Dio non significa mangiare e bere, ma significa giustizia e pace e gioia con spirito santo”. — Romani 14:17.

* Il digiuno di Ester non fu comandato da Dio, anche se pare avesse la sua approvazione. Oggi la festa ebraica di Purim è tradizionalmente preceduta dal Digiuno di Ester.

# Alcune Bibbie includono passi spuri relativi al digiuno, ma queste aggiunte non compaiono nei manoscritti greci più antichi. — Matteo 17:21; Marco 9:29; Atti 10:30; 1 Corinti 7:5, Nuova Diodati.


Che dire della Quaresima?

Si dice che il digiuno di 40 giorni della Quaresima ricordi il digiuno di 40 giorni di Cristo. Gesù però non comandò mai ai discepoli di commemorare il suo digiuno, né ci sono testimonianze che i discepoli lo osservassero. Si ritiene che il primo riferimento attendibile a un digiuno di 40 giorni prima della Pasqua si trovi in alcune lettere di Atanasio risalenti al 330 E.V.

Dal momento che Gesù digiunò dopo il battesimo, e non prima della morte, il fatto che alcune religioni osservino la Quaresima nelle settimane che precedono la Pasqua può apparire strano. Comunque un digiuno di 40 giorni nella prima parte dell’anno era comune tra gli antichi babilonesi, egiziani e greci. L’usanza “cristiana” fu evidentemente mutuata da questi popoli.

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