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Chi è Dio?

Ultimo Aggiornamento: 05/05/2012 21:41
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22/02/2012 21:27

Essere supremo, il cui nome personale è Geova. I termini che la lingua ebraica usa per indicare “Dio” danno l’idea di forza, maestà, dignità ed eccellenza. In contrasto col vero Dio, ci sono falsi dèi. Alcuni di questi si sono autocostituiti dèi; altri sono stati fatti oggetto di culto da coloro che li servono.

Dio è una persona reale?
Ebr. 9:24: “Cristo entrò . . . nel cielo stesso, per comparire ora dinanzi alla persona [“presenza”, PIB] di Dio per noi”.
Giov. 4:24: “Dio è uno Spirito”.
Giov. 7:28: “Colui che mi ha mandato è reale”, disse Gesù.
1 Cor. 15:44: “Se c’è un corpo fisico, ce n’è anche uno spirituale”.
Dio ha sentimenti come quelli che associamo con persone viventi?
Giov. 16:27: “Il Padre stesso ha affetto per voi, perché voi avete avuto affetto per me e avete creduto che sono uscito come rappresentante del Padre”.
Isa. 63:9: “Durante tutta la loro angustia fu angustioso per lui. . . . Nel suo amore e nella sua compassione egli stesso li ricomprò”.
1 Tim. 1:11: ‘Il felice Dio’.
Dio ha avuto un principio?
Sal. 90:2: “Prima che i monti stessi nascessero, o che tu generassi come con dolori di parto la terra e il paese produttivo, sì, da tempo indefinito fino a tempo indefinito tu sei Dio”.
È ragionevole questo? La nostra mente non può comprenderlo appieno. Ma questa non è una valida ragione per non crederci. Esempi: (1) Il tempo. Nessuno può additare un certo istante come l’inizio del tempo. Ed è un fatto che sebbene la nostra vita termini, il tempo non cessa. Non rifiutiamo il concetto del tempo solo perché ci sono aspetti che non comprendiamo pienamente. Anzi, regoliamo la nostra vita in base ad esso. (2) Lo spazio. Gli astronomi non trovano l’inizio o la fine dello spazio. Più a fondo scrutano l’universo, più spazio trovano. Non respingono ciò che l’evidenza dei fatti indica; molti pensano che lo spazio sia infinito. Lo stesso principio vale per l’esistenza di Dio.
Altri esempi: (1) Gli astronomi dicono che il calore del sole, nel suo nucleo, sia di 15.000.000 di gradi centigradi. Respingiamo quest’idea perché non siamo pienamente capaci di comprendere cosa significhi un calore così intenso? (2) Affermano che le dimensioni della Via Lattea sono tali che un raggio di luce, viaggiando a una velocità di circa 300.000 km al secondo, impiegherebbe 100.000 anni per attraversarla. La nostra mente riesce davvero a comprendere cosa rappresenti una tale distanza? Eppure l’accettiamo perché ha il sostegno dell’evidenza scientifica.
Cos’è più ragionevole, che l’universo sia opera di un Creatore vivente e intelligente, o che si sia formato per puro caso dalla materia inanimata senza alcuna guida intelligente? Alcuni optano per quest’ultima ipotesi perché altrimenti dovrebbero ammettere l’esistenza di un Creatore le cui qualità non sono pienamente in grado di comprendere. Ma è risaputo che gli scienziati non comprendono pienamente il funzionamento dei geni che, dall’interno delle cellule viventi, ne determinano le modalità di sviluppo. Né capiscono esattamente come funzioni il cervello umano. Ma chi negherebbe che queste cose esistono? Dovremmo davvero aspettarci di capire tutto sul conto di una Persona così grande da essere stata in grado di portare all’esistenza l’universo, con la sua complessa struttura e le sue dimensioni stupefacenti?
[Modificato da pino.12 22/02/2012 22:19]
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18/04/2012 21:02

trinita: un insegnamento cristiano?
Nella Bibbia nessuna dottrina della trinità:
L'insegnamento di questa dottrina è estraneo al cristianesimo delle origini e non è insegnato dalle Scritture nè implicitamente nè esplicitamente.

Excursus storico

“Io e il Padre siamo uno”. — GIOVANNI 10:30.

Novaziano (ca. 200-258 E.V.) osservò: “Dato che Egli disse ‘una’ cosa,[] si permetta agli eretici di capire che Egli non disse ‘una’ persona. Poiché uno, al genere neutro, indica unità d’intenti, non unità delle persone. ... Per di più, che Egli dica uno è un’allusione all’accordo, all’identità di vedute e all’amorevole unione stessa, poiché ragionevolmente il Padre e il Figlio sono uno in quanto ad accordo, amore e affetto”. — De Trinitate, XXVII.

“Il Padre è maggiore di me”. — GIOVANNI 14:28.

Ireneo (ca. 130-200*E.V.): “[Si può] apprendere da Lui [Cristo] come il Padre sta al di sopra di tutte le cose: ‘Il Padre, dice [Cristo], è maggiore di me’ (Gv. 14, 28). Che il Padre sia superiore quanto a gnosi [conoscenza] l’annunciò nostro Signore”. — Contro le eresie, II, 28,8, trad. di V. Dellagiacoma, Cantagalli, Siena, 1984.

“Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. — GIOVANNI 17:3.

Clemente Alessandrino (ca. 150-215 E.V.): “Conoscere l’Iddio eterno, colui che dà ciò che è eterno, e mediante la conoscenza e l’intendimento possedere Dio, che è il primo, e l’eccelso, e uno, e buono. ... Chi vuole vivere la vera vita è tenuto prima a conoscere Colui ‘che nessuno conosce, a meno che il Figlio non (Lo) riveli’. (Matt. 11, 27) Poi deve imparare la grandezza del Salvatore dopo di Lui”. — Quis dives salvetur?, VII, VIII.

“Un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti e mediante tutti e in tutti”. — EFESINI 4:6.

Ireneo: “E così si manifesta il Padre che è sopra tutti e opera per mezzo e in mezzo a tutti ... Sopra tutte le cose è il Padre ed è il capo di Cristo”. —*Contro le eresie, cit., V, 18,2.

Questi scrittori dei primi secoli comprendevano chiaramente che questi versetti descrivono il Padre come l’Essere supremo, al di sopra di tutto e di tutti, Gesù Cristo incluso. Le loro parole non lasciano minimamente intendere che credessero in una Trinità.

Come è nata la dottrina della Trinità?

The New Encyclopædia Britannica (1976) dice: “Né la parola Trinità, né l’esplicita dottrina in quanto tale, compare nel Nuovo Testamento, e neppure Gesù e i suoi seguaci intendevano contraddire lo Shema del Vecchio Testamento: ‘Ascolta, o Israele: Il Signore nostro Dio è un unico Signore’ (Deut. 6:4). ... La dottrina si sviluppò a poco a poco nel corso di diversi secoli e attraverso molte dispute. ... entro la fine del IV secolo ... la dottrina della Trinità assunse sostanzialmente la forma che ha poi sempre conservato”. — Micropædia, Vol. X, p. 126.

Un’enciclopedia cattolica afferma: “Prima della fine del IV secolo la formula ‘un Dio in tre persone’ non era solidamente attestata, e certo non era stata completamente assimilata dalla vita cristiana e dalla sua professione di fede. Ma è esattamente questa formulazione che vanta per prima il titolo di dogma trinitario. Fra i Padri Apostolici, non c’è stato nulla che si avvicinasse sia pure remotamente a una tale mentalità o veduta”. — New Catholic Encyclopedia (1967), Vol. XIV, p. 299.

Nell’Encyclopedia Americana (1956) si legge: “Il cristianesimo è derivato dal giudaismo e il giudaismo era rigidamente unitariano [credeva cioè che Dio è una persona sola]. La strada che portò da Gerusalemme a Nicea può difficilmente dirsi diritta. Il trinitarismo del IV secolo non rispecchiava accuratamente il primitivo insegnamento cristiano circa la natura di Dio; al contrario, rappresentava una deviazione da tale insegnamento”. — Vol. XXVII, p. 294L.

Secondo il Nouveau Dictionnaire Universel, “la trinità platonica, di per sé solo una ristrutturazione di trinità precedenti che risalivano a popoli più antichi, sembra essere la razionale e filosofica trinità di attributi che diede origine alle tre ipostasi o persone divine che le chiese cristiane hanno insegnato. ... Questa concezione della trinità divina che il filosofo greco [Platone, IV secolo a.E.V.] aveva ... si può rintracciare in tutte le antiche religioni [pagane]”. — A cura di M. Lachâtre, Parigi, 1865-1870, Vol. 2, p. 1467.

Nel suo Dizionario Biblico il gesuita John L. McKenzie dice: “La trinità delle persone all’interno dell’unità di natura è definita in termini di ‘persona’ e ‘natura’, che sono termini filosofici greci; essi infatti non appaiono nella Bibbia. Le definizioni trinitarie sorsero come risultato di lunghe controversie nelle quali questi termini, e altri come ‘essenza’ e ‘sostanza’, furono erroneamente applicati a Dio da alcuni teologi”. — Cittadella Editrice, 1973, trad. di Filippo Gentiloni Silveri, p. 1009.

Cosa insegnavano i Padri preniceni
I PADRI preniceni sono riconosciuti come importanti maestri religiosi dei primi secoli dopo Cristo. Ciò che insegnavano è interessante.
Citazione:
Giustino Martire, morto verso il 165 E.V., definiva il Gesù preumano un angelo creato, “diverso dall’Iddio che fece tutte le cose”. Diceva che Gesù era inferiore a Dio e che “non faceva mai nulla all’infuori di ciò che il Creatore . . . voleva che egli facesse e dicesse”.

Ireneo, morto verso il 200 E.V., sosteneva che il Gesù preumano aveva un’esistenza separata da Dio ed era inferiore a lui. Spiegava che Gesù non era uguale al “solo vero Dio”, il quale regna “supremo su tutti e oltre al quale non c’è nessuno”.

Clemente Alessandrino, morto verso il 215 E.V., chiamava Dio “l’increato, imperituro e unico vero Dio”. Diceva che il Figlio “veniva dopo il solo onnipotente Padre”, ma non era uguale a lui.

Tertulliano, morto verso il 230 E.V., insegnava la supremazia di Dio, dicendo: “Il Padre è diverso dal Figlio (un altro), in quanto è maggiore; come colui che genera è diverso dal generato; colui che invia è diverso dall’inviato”. E aggiunse: “Ci fu un tempo in cui il Figlio non era. . . . Prima di tutte le cose, Dio era solo”.

Ippolito, morto verso il 235 E.V., diceva che Dio era “l’unico Dio, il primo e il Solo, il Fattore e Signore di tutto”, al quale “nulla è coevo [di uguale età] . . . Ma era Uno ed era solo; il quale, volendolo, portò all’esistenza ciò che prima non esisteva”, come il creato Gesù nella sua vita preumana.

Origene, morto verso il 250 E.V., diceva che “il Padre e il Figlio sono due sostanze . . . due rispetto alla loro essenza”, e che “in paragone col Padre, [il Figlio] è una luce molto piccola”.

Riassumendo le testimonianze storiche, Alvan Lamson, dalla cui opera sono tratte le summenzionate citazioni dei Padri preniceni, scrisse: “L’attuale diffusa dottrina della Trinità . . . non trae alcun sostegno dal linguaggio di Giustino [Martire]: e questa osservazione può essere estesa a tutti i Padri preniceni, cioè a tutti gli scrittori cristiani dei primi tre secoli dopo la morte di Cristo. È vero che parlano di Padre, Figlio e Spirito santo . . ., ma non dicono che sono coeguali, che sono un’unica essenza, che sono Tre in Uno, in nessuno dei significati oggi accettati dai trinitari. È vero l’esatto contrario”. — The Church of the First Three Centuries, Boston 1869, pp. 56, 57.
[Modificato da pino.12 05/05/2012 21:41]
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25/04/2012 18:57

DIO È GESÙ O UNA TRINITÀ?
Chi è questo Dio meraviglioso? Alcuni dicono che si chiama Gesù. Altri dicono che sia una Trinità, sebbene la parola “trinità” non compaia nella Bibbia. Secondo la dottrina della Trinità, ci sono tre persone in un Dio, ovvero c’è “un Dio uno e trino, Padre, Figlio e Spirito Santo”. Molte organizzazioni religiose insegnano questo, pur ammettendo che è “un mistero”. Questo concetto di Dio è giusto?
15 Ebbene, Gesù disse mai di essere Dio? No, mai. Nella Bibbia egli è chiamato “Figlio di Dio”. Egli stesso disse: “Il Padre è maggiore di me”. (Giovanni 10:34-36; 14:28) Gesù spiegò anche che c’erano cose che né lui né gli angeli sapevano, ma solo Dio. (Marco 13:32) Inoltre, in una certa occasione, Gesù pregò Dio dicendo: “Si compia non la mia volontà, ma la tua”. (Luca 22:42) Se Gesù fosse stato l’Iddio Onnipotente, non avrebbe rivolto una preghiera a se stesso, vero? Infatti, dopo la morte di Gesù, la Scrittura dice: “Questo Gesù ha Dio risuscitato”. (Atti 2:32) Quindi è chiaro che l’Iddio Onnipotente e Gesù sono due persone distinte. Anche dopo la sua morte, risurrezione e ascensione al cielo, Gesù continuò a non essere uguale al Padre. — 1 Corinti 11:3; 15:28.
16 ‘Ma la Bibbia non dice che Gesù è un dio?’ chiederà qualcuno. Sì. Ma dice che anche Satana è un dio. (2 Corinti 4:4) In Giovanni 1:1, dove Gesù è chiamato “la Parola”, alcune traduzioni della Bibbia dicono: “Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”. Si noti però che il versetto 2 dice che la Parola “era nel principio con Dio”. E, mentre degli uomini videro Gesù, il versetto 18 dice che “nessuno ha mai veduto Iddio”. (Versione Riveduta) Per questo alcune traduzioni rendono correttamente il senso originale del versetto 1 dicendo: “La Parola era con Dio, e la Parola era divina”, o era “un dio”, cioè la Parola era una potente persona simile a Dio. (An American Translation) È chiaro che Gesù non è l’Iddio Onnipotente. Infatti Gesù chiamò suo Padre l’“Iddio mio” e “il solo vero Dio”. — Giovanni 20:17; 17:3.
17 In quanto allo “Spirito Santo”, la cosiddetta Terza Persona della Trinità, abbiamo già visto che non è una persona, ma è la forza attiva di Dio. Giovanni il Battezzatore disse che Gesù avrebbe battezzato con spirito santo come Giovanni battezzava con acqua. Perciò come l’acqua non è una persona, così lo spirito santo non è una persona. (Matteo 3:11) Ciò che aveva predetto Giovanni si adempì quando, dopo la morte e risurrezione di Gesù, fu versato spirito santo sui suoi seguaci riuniti a Gerusalemme. La Bibbia dice: “Furono tutti pieni di spirito santo”. (Atti 2:4) Furono “pieni” di una persona? No, furono pieni della forza attiva di Dio. I fatti quindi mostrano chiaramente che la Trinità non è un insegnamento biblico. In effetti, molto prima che Gesù venisse sulla terra, triadi o trinità di dèi erano anticamente adorate in paesi come l’Egitto e Babilonia.
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26/04/2012 20:49

Trinità: da quale fonte?

Un insegnamento fondamentale della maggioranza delle chiese della cristianità è la dottrina della Trinità, l’unità e uguaglianza del Padre, del Figlio (la Parola o Logos) e dello spirito santo. I moderni seguaci di questa dottrina affermano sovente che si basi sulle Scritture e che sia stata pertanto una dottrina cristiana sin dai primi tempi della storia della chiesa.
Tuttavia, il dottore in teologia Alvan Lamson ha esaminato le prove a sostegno di questa veduta e in particolare se Giustino Martire e altri scrittori dei primi secoli accettarono e insegnarono questa dottrina. Il dott. Lamson osserva:
“Per conoscere gli aspetti originali e caratteristici della dottrina del Logos, sostenuta dai dotti Padri del secondo e terzo secolo, dobbiamo rivolgerci non alle Scritture Ebraiche, né agli insegnamenti di Gesù e degli apostoli ma a Filone [filosofo ebreo del primo secolo E.V.] e ai platonici alessandrini. Conforme a questa veduta, possiamo affermare che la dottrina della Trinità fu di formazione graduale e relativamente tarda; che ebbe origine da una fonte interamente estranea alle Scritture Ebraiche e Cristiane; che si sviluppò e fu innestata sul cristianesimo ad opera dei Padri platonisti; che all’epoca di Giustino [c. 100–165 E.V.], e per molto tempo dopo, la distinta natura e inferiorità del Figlio erano universalmente insegnate e che allora solo i primi vaghi contorni della Trinità erano divenuti visibili”. — The Church of the First Three Centuries [La Chiesa nei primi tre secoli], pag. 34.
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