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TNM

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2012 19:52
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11/02/2012 20:39

Salvo diversa indicazione la traduzione biblica usata è la Traduzione del nuovo Mondo delle Sacre Scritture, 1987 con riferimenti
Pregi della TNM
LA TRADUZIONE IN ITALIANO
METODO: Poiché la Bibbia esprime la sacra volontà del Sovrano Signore dell’universo, sarebbe una grave offesa, un vero affronto alla sua maestà e autorità, omettere o nascondere l’incomparabile nome divino, che ricorre chiaramente nel testo ebraico quasi 7.000 volte nella forma יהוה (YHWH). Perciò la principale caratteristica di questa traduzione è il ripristino del nome divino al suo giusto posto nel testo italiano. Nel far questo si è usata la forma italiana comunemente accettata, “Geova”, 6.973 volte nelle Scritture Ebraiche e 237 volte nelle Scritture Greche Cristiane. Per uno studio particolareggiato dell’argomento, vedi App. 1A–1D.
Nella Traduzione del Nuovo Mondo si è cercato di cogliere l’autorevolezza, il vigore, il dinamismo e la franchezza delle Scritture Ebraiche e Greche originali e di esprimere queste caratteristiche in italiano moderno.
Non si è fatto ricorso a parafrasi delle Scritture. Piuttosto, si è compiuto uno sforzo per rendere la traduzione la più letterale possibile laddove l’italiano moderno lo permette e quando la versione letterale non risulta incomprensibile a motivo di qualche espressione strana. Così è appagato il desiderio di quelli che ci tengono ad avere una versione quasi parola per parola dell’originale. È evidente che anche una cosa apparentemente insignificante come l’uso o l’omissione di una virgola o di un articolo determinativo o indeterminativo può a volte alterare il significato corretto del passo originale.
Abbiamo evitato di prenderci delle libertà col testo per semplice amore di brevità, e di sostituire all’originale qualche equivalente moderno quando una versione letterale dell’originale è abbastanza comprensibile. Si è mantenuta l’uniformità di versione assegnando un significato a ciascuna parola principale e rispettando tale significato fin dove il contesto lo permette. A volte questo ha imposto una limitazione alla scelta delle parole, ma risulta utile nella consultazione dei riferimenti a catena e nella comparazione dei brani collegati fra loro.
Nel tradurre i verbi ebraici e greci si è prestata speciale cura per cogliere la semplicità, il calore, il carattere e il vigore delle espressioni originali. È stato fatto uno sforzo per conservare il sapore di quelli che erano il modo di vivere dell’epoca degli antichi ebrei e greci, il modo di pensare, ragionare e parlare della gente, i loro rapporti sociali, ecc. Questo ha impedito di cedere alla tentazione di far dire al personaggio o allo scrittore originale quello che si pensa avrebbe dovuto dire. Così si è avuto cura di non modernizzare le espressioni letterali fino al punto di oscurarne l’uso antico rendendole irriconoscibili. Questo significa che il lettore incontrerà molte espressioni idiomatiche ebraiche e greche. In molti casi le note in calce evidenziano il carattere letterale di certe espressioni.
L’ebraico originale è conciso, poiché la sua struttura linguistica consente brevità di espressione. Comunque, nel rendere in italiano il significato e lo spirito dell’azione e dello stato dei verbi ebraici non sempre è possibile conservare la brevità, per mancanza di un corrispondente valore espressivo nelle forme verbali italiane. Per questo a volte è necessario aggiungere altre parole per rendere la vivacità, le immagini mentali e la drammaticità dell’azione contenute nei verbi, come anche il punto di vista e il concetto del tempo espressi dagli scrittori biblici. In genere la stessa cosa può dirsi dei verbi greci. Così, dov’era possibile, i verbi imperfetti sono stati mantenuti all’imperfetto per indicare un’azione progressiva. I participi sono stati resi in modo da indicare un’azione continua. Per un’analisi della traduzione dei verbi ebraici, vedi App. 3C.
Si noti che alcune parole delle lingue originali sono state conservate praticamente identiche in italiano, per esempio “Sceol”, “Ades”, “Geenna”, “Amen”, “manna” e “Messia”.
CARATTERISTICHE TECNICHE: La numerazione dei capitoli e versetti segue quella inglese della King James Version (“Bibbia del re Giacomo”). I versetti sono raggruppati in paragrafi secondo il corretto svolgimento del pensiero completo. Inoltre, i brani poetici delle Scritture, come i Salmi, sono disposti in forma poetica. Sono anche evidenziati i brani alfabetici o acrostici. — Vedi Salmo 119.
È stato seguito un sistema uniforme di punteggiatura moderna. Tenuto conto del contesto ebraico che fa da sfondo alle Scritture Greche Cristiane, i nomi propri di persone e luoghi seguono per lo più l’ortografia ebraica, anziché quella del testo greco che si rifà alla versione greca dei Settanta (LXX) delle Scritture Ebraiche.
INTESTAZIONI: Queste compaiono in cima alla maggioranza delle pagine del testo di questa traduzione. Le informazioni in esse contenute aiutano a trovare subito i brani biblici.
PARENTESI QUADRE: Le parentesi quadre singole [ ] racchiudono parole inserite per completare il senso del testo italiano. Le parentesi quadre doppie [[ ]] indicano interpolazioni (parti estranee inserite nel testo originale). — Vedi Luca 23:3, 34.
[Modificato da pino.12 16/12/2012 19:52]
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