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Ultimi giorni del sistema di cose

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2012 23:49
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Città: ASTI
Età: 58
Sesso: Maschile
28/01/2012 16:48

Quando verrà la fine?
“Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà
il segno della tua presenza e del termine del sistema
di cose? E rispondendo, Gesù disse loro: “Badate che
nessuno vi svii; perché molti verranno in base al mio
nome, dicendo: ‘Io sono il Cristo’, e svieranno molti.
Voi udrete di guerre e di notizie di guerre; guardate di
non atterrirvi. Poiché queste cose devono avvenire, ma
non è ancora la fine.“Poiché sorgerà nazione contro
nazione e regno contro regno, e ci saranno penuria di
viveri e terremoti in un luogo dopo l’altro. Tutte queste
cose sono il principio dei dolori di afflizione.
“Quindi vi daranno alla tribolazione e vi uccideranno,
e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio nome.
E allora molti inciamperanno e si tradiranno e si odieranno
gli uni gli altri. E molti falsi profeti sorgeranno
e svieranno molti; e a causa dell’aumento
dell’illegalità l’amore della maggioranza si raffredderà.
Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.
E questa buona notizia del regno sarà predicata in
tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni;
e allora verrà la fine. Infatti, a meno che quei
giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata;
ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati”.
“In quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno
sa, né gli angeli dei cieli né il Figlio, ma solo il Padre.
Poiché come furono i giorni di Noè, così sarà la
presenza del Figlio dell’uomo. Poiché come in quei
giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli
uomini si sposavano e le donne erano date in matrimonio,
fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca,e non
si avvidero di nulla finché venne il diluvio e li spazzò
via tutti, così sarà la presenza del Figlio
dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno
sarà preso e l’altro abbandonato; due donne macineranno
al mulino a mano: una sarà presa e l’altra abbandonata.
Siate vigilanti, dunque, perché non sapete in quale
giorno verrà il vostro Signore. “Ma sappiate una cosa,
che se il padrone di casa avesse saputo in quale vigilia
veniva il ladro, sarebbe rimasto sveglio e non avrebbe
lasciato scassinare la sua casa. Perciò anche voi siate
pronti, perché in un’ora che non pensate viene il Figlio
dell’uomo.
I discepoli ansiosi di sapere quando sarebbe venuta la fine del sistema di cose fecero al loro Maestro
queste domande, e Gesù espose la sua lunga profezia che avrebbe abbracciato un periodo di tempo
abbastanza lungo, arrivando all’adempimento maggiore, sino ai nostri giorni, i quali si sarebbero
adempiuti e compiuti su scala mondiale gli avvenimenti
predetti e l’instaurazione del regno di Dio,
“anche sulla terra”. La domanda che spesso ci
si pone è: fra quanto tempo verrà la fine? Per poter
stabilire l’inizio di un tempo abbiamo bisogno
delle parole di Gesù: “quale sarà il segno della tua
presenza e del termine del sistema di cose”?* Due
elementi traspaiono in questa domanda, il segno
della presenza (paroujia) e la fine del sistema di
cose. Gesù indica subito una successione di eventi
che determinano l’impronta distintiva degli Ultimi
giorni e la relativa fine. Quanto durano gli ultimi
giorni? Questa domanda prenderà in esame
una serie di avvenimenti successi nel passato e verranno presi come modello nel presente sistema di
cose. Abbiamo subito un elemento che ne determina la portata: il 1914, e sino ad oggi, sono trascorsi
93 anni, questa data ha la caratteristica della “presenta di Gesù” nel presente sistema di cose. Ma
* greco “aion”. “Età” può riferirsi anche a un periodo della storia umana, con o senza limiti databili. In alcune versioni
traduce spesso il termine greco aiòn (pl. aiònes). Secondo i lessicografi, questo termine indica un “arco di tempo chiaramente
definito e contrassegnato, epoca, età”, come pure “arco di vita, vita”, “età, generazione”. Poiché un’epoca o età
può avere un inizio e una fine o può andare avanti per sempre, ne consegue che aiòn può anche indicare un periodo di
tempo che, pur avendo un inizio, non ha fine. Infatti, come si legge in Marco 3:29, Gesù disse che chi bestemmiava
contro lo spirito santo era colpevole di “peccato eterno [forma di aiònios, “di lunga durata, perpetuo”]”, un peccato che
non sarebbe mai stato cancellato. Un’espressione simile fu usata in relazione al fico sterile, dove in greco “in eterno” è
letteralmente “nell’età”. (Mt 21:19) Alla nascita di Gesù l’angelo promise che egli ‘avrebbe regnato sulla casa di Giacobbe
per sempre [lett., nelle età]’.
“““Il grande giorno di Geova è vicino””” ––– Sof. 1:14
“1l Grande giorno della sua ira” – Jhon Martin, 1853
quanto dura? Si deve precisare che Gesù stesso non indica una data, in quanto quest’ultima è stata
stabilita da Geova, ma non si eluderà la risposta con un senso dogmatico o elusivo a questo importante
evento. Certamente il periodo “ultimi giorni” o “termine degli ultimi giorni” hanno una fine, e
li possiamo paragonare ad un segmento seguita da una semiretta, il segmento sono gli ultimi giorni,
la semiretta indica l’inizio della grande tribolazione, che condurrà i sopravissuti approvati da Geova
all’instaurazione del Regno di Dio il quale non avrà fine, cioè l’inizio di una nuova era. Nessuno,
però, stabilisce effettivamente quanto durano gli ultimi giorni, - “Veramente vi dico che questa generazione
non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute”, Matteo 24:34 - possiamo però dire che è un tempo relativamente breve. Certamente non si protrarranno per un tempo lungo sæcula sæculorem (o per chissà quanti decenni ancora, o indeterminato) o come dicono molti
“non verrà nel mio tempo”. Le profezie indicano chiaramente che siamo molto inoltrati nel tempo della fine, siamo nella parte finale degli ultimi giorni, e siamo agli sgoccioli del presente sistema
di cose e sta per scoppiare la Grande tribolazione. Gli adempimenti fanno presagire che, sia imminente la venuta di Cristo. Chi vedrà la fine? Tutti coloro che sono in vita negli ultimi giorni
compresi alcuni del “rimanente unto” che ha la speranza celeste e che verrà suggellato† prima che scoppi la Grande tribolazione. Quando sarà completato, i “quattro angeli” che trattengono i venti
distruttivi della “grande tribolazione” saranno autorizzati a lasciarli scatenare.
“Considerate il passo di Rivelazione 7:1, 3, secondo cui i “quattro venti” della distruzione vengono trattenuti “finché non abbiamo suggellato gli schiavi del nostro Dio sulle loro fronti”. Questo non si riferisce al suggello iniziale, che ha luogo quando i componenti dei 144.000 ricevono la chiamata celeste. (Efesini 1:13) Si riferisce al suggello finale, quando vengono irrevocabilmente identificati
come “schiavi del nostro Dio” fedeli e provati. Il numero degli autentici unti figli di Dio sulla terra è notevolmente diminuito. Per di più la Bibbia indica chiaramente che la fase iniziale della grande
tribolazione sarà ‘abbreviata a motivo degli eletti’. (Matteo 24:21, 22) La maggioranza di coloro che professano di appartenere agli unti è di età molto avanzata. Non indicherebbe anche questo che
la fine è vicina”? W 97/08/15
Nella torre di Guardia gennaio 01/2007, viene ribadito questo evento circa il suggello che gli unti stanno per ricevere: “I cristiani unti sulla terra saranno suggellati «sulle loro fronti» PRIMA dello
scoppio della Grande tribolazione. Quando i quattro venti della tribolazione verranno liberati, tutto l’Israele spirituale sarà suggellato in maniera definitiva , anche se alcuni di loro saranno vivi nella carne e dovranno terminare la loro vita terrena”. E successivamente la stessa rivista dichiarava che
questo suggellamento “SARA’ EVIDENTE A TUTTI”, ecco perché il tempo è ridottissimo e avverrà nel nostro tempo.
E’ opportuno citare una Torre di Guardia del 1997, 1/3, per quanto riguardava gli odierni schernitori
che avrebbero detto: ‘Non è cambiato nulla dalla creazione. La vita continua e la gente mangia, beve,
si sposa e mette su famiglia. Anche se Gesù è presente, non eseguirà il giudizio quando sono in
vita io’. Come si sbagliano! Se nel frattempo non muoiono per altra causa, il tremendo giorno di
Geova li raggiungerà immancabilmente, come la catastrofica distruzione nel Diluvio pose fine alla
generazione malvagia dei giorni di Noè”. — Matteo 24:34. Questo punto di vista scritturale continua
ad essere un monito per coloro che sono indecisi o insicuri che viviamo gli ultimi momenti di
questo mondo. In fondo anche al tempo di Noè successe la stessa cosa. Il modello profetico citato
da Gesù ci indica che le considerazioni e il corretto intendimento si applicano in questi Ultimi giorni
del sistema di cose attuale. Il giudizio che venne portato ai tempi di Noè fu ripreso da Gesù come
modello profetico che avrebbero caratterizzato gli ultimi giorni. Nel caso di Noè egli predicò la fine
di quel mondo malvagio che avvenne alla generazione di quel tempo. Noè e i suoi contemporanei
ebbero la data di scadenza: 120 anni. La distruzione del sistema giudaico, invece, avvenne in un pe-
† Suggellare, suggellamento: “chiudere con sigilli”. Unzione con lo spirito santo cristiani unti che hanno la speranza celeste.
Alla Pentecoste del 33 e.V., Cristo versò lo spirito santo e vennero suggellati i presenti nella stanza superiore in
cui erano presenti circa 120 discepoli radunati a Gerusalemme, (At 1:13-15) in seguito si battezzarono circa 3000 persone.
riodo di 37 dopo anni dalla profezia di Gesù, tempo relativamente breve se si considerano le diverse
epoche storiche. Oggi è lo stesso, non sappiamo l’ora ed il giorno ma conosciamo i segni, quindi coloro
che odono il messaggio, coloro che predicano il messaggio, coloro che vivono in questi ultimi
giorni, ne vedranno anche la fine in quanto saranno testimoni oculari degli avvenimenti. “Spera in
Geova e osserva la sua via, Ed egli ti esalterà per prendere possesso della terra. Quando i malvagi
saranno stroncati, tu [lo] vedrai”, recita il Salmo 37:34. Da queste osservazioni, quindi, e dalla lettura
dell’articolo successivo non sembra sia venuto meno il fatto che il tempo rimasto “è ridotto”, ma
che è prossima la liberazione.
Da la Torre di Guardia 15/12/2006
La necessità di agire con urgenza
13 Era assolutamente necessario che i cristiani del I secolo tenessero vivo il senso di urgenza.
Una volta che avessero visto Gerusalemme “circondata da eserciti accampati”, avrebbero dovuto
fuggire senza indugio. (Luca 21:20, 21) Questo avvenne nel 66 E.V. Si noti come Gesù mise in risalto
la necessità che i cristiani di quel tempo agissero con urgenza: “Chi è sulla terrazza non scenda
a prendere i beni della sua casa; e chi è nel campo non torni a casa a prendere il suo mantello”.
(Matteo 24:17, 18) Dato che, come mostra la storia, Gerusalemme fu distrutta solo quattro anni dopo,
perché nel 66 E.V. fu necessario che i cristiani dessero ascolto con urgenza alle parole di Gesù?
14 È vero che l’esercito romano distrusse Gerusalemme solo nel 70 E.V., ma gli anni che precedettero
quell’avvenimento furono tutt’altro che tranquilli. Furono anni di violenza e spargimento di sangue.
Uno storico, descrivendo la situazione di Gerusalemme a quel tempo, parla di “una tremenda e
sanguinosa guerra civile”. I giovani venivano reclutati per potenziare le fortificazioni, impugnare le
armi e prestare servizio nell’esercito. Si facevano esercitazioni militari ogni giorno. Chi non era favorevole
alle misure drastiche veniva considerato un traditore. Se fossero rimasti più a lungo nella
città, i cristiani si sarebbero trovati in una situazione assai pericolosa. — Matteo 26:52; Marco
12:17.
15 È da notare che, come disse Gesù, non solo chi era a Gerusalemme ma tutti “quelli che [erano]
nella Giudea” dovevano fuggire. Era necessario perché nel giro di pochi mesi dal loro ritiro da Gerusalemme
i soldati romani avrebbero ripreso le operazioni belliche. Per prima, nel 67 E.V., fu assoggettata
la Galilea e l’anno seguente venne sistematicamente conquistata la Giudea. Ne seguirono
grandi sofferenze in tutta la regione. Inoltre divenne sempre più difficile per un ebreo fuggire da
Gerusalemme. Le porte della città erano sorvegliate e chiunque tentasse la fuga veniva considerato
un disertore che si schierava con i romani.
16 Sulla base di tutti questi elementi possiamo capire perché Gesù mise in risalto l’urgenza della situazione.
I cristiani dovevano essere disposti a fare sacrifici, non permettendo che i beni materiali li
distogliessero. Per ubbidire all’avvertimento di Gesù dovevano essere disposti a ‘separarsi da tutti i
loro averi’. (Luca 14:33) Quelli che ubbidirono senza indugio e fuggirono dall’altra parte del Giordano
si salvarono.
Manteniamo il senso di urgenza
17 Le profezie bibliche indicano chiaramente che siamo molto inoltrati nel tempo della fine. Abbiamo
bisogno come non mai di accrescere il nostro senso di urgenza. In tempo di pace un soldato non
si sente teso e in pericolo come durante una battaglia. Tuttavia, se non avverte la necessità di stare
all’erta e viene all’improvviso chiamato all’azione, probabilmente non sarà preparato, e le conseguenze
potrebbero essere fatali. Si può dire la stessa cosa in senso spirituale. Se perdiamo a poco a
poco il senso di urgenza, potremmo non essere preparati a respingere gli attacchi che subiamo ed
essere colti alla sprovvista quando infine arriverà il giorno di Geova. (Luca 21:36; 1 Tessalonicesi
5:4) Se qualcuno ‘si è ritratto dal seguire Geova’, adesso è il momento che cerchi di nuovo Geova.
— Sofonia 1:3-6; 2 Tessalonicesi 1:8, 9.
18 Non è strano che l’apostolo Pietro ci esorti a tenere bene in mente “la presenza del giorno di Geova”.
Come possiamo farlo? Ad esempio compiendo “santi atti di condotta e opere di santa devozione”.
(2 Pietro 3:11, 12) Essere occupati in tal modo ci aiuterà ad attendere con vivo desiderio
l’arrivo del “giorno di Geova”. Alla lettera, il termine greco tradotto “tenendo bene in mente” significa
“affrettando”. In realtà non possiamo affrettare letteralmente l’arrivo del giorno di Geova. Tuttavia,
se mentre aspettiamo quel giorno ci teniamo occupati nel servizio di Dio, sembrerà che il
tempo passi molto più in fretta. — 1 Corinti 15:58.
19 Anche meditare sulla Parola di Dio e riflettere sugli avvertimenti che contiene ci permetterà di ‘aspettare
e affrettare la venuta’ di quel giorno, di essere in “costante attesa” d’esso. (2 Pietro 3:12,
Garofalo; The New Testament, di William Barclay) Tra gli avvertimenti ci sono le numerose profezie
che predicono non solo l’arrivo del giorno di Geova ma anche le abbondanti benedizioni che si
riverseranno su quelli che ‘attendono Geova’. — Sofonia 3:8.
20 Ora è veramente il tempo di prestare ascolto all’esortazione data per mezzo del profeta Sofonia:
“Prima che venga su di voi l’ardente ira di Geova, prima che venga su di voi il giorno dell’ira di
Geova, cercate Geova, voi tutti mansueti della terra, che avete praticato la Sua propria decisione
giudiziaria. Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine. Probabilmente potrete essere nascosti nel
giorno dell’ira di Geova”. — Sofonia 2:2, 3.
21 La scrittura scelta per il 2006, “Il grande giorno di Geova è vicino”, è davvero appropriata. I servitori
di Dio sono convinti che il giorno di Geova “è vicino, e si affretta moltissimo”. (Sofonia 1:14)
“Non tarderà”. (Abacuc 2:3) Perciò, mentre aspettiamo quel giorno, sforziamoci di essere sempre
ben consapevoli dei tempi in cui viviamo, ricordando che l’adempimento finale di queste profezie è
vicino.
[Nota in calce]
E. Schürer, Storia del popolo giudaico al tempo di Gesù Cristo, trad. di G. Soffritti, Paideia, Brescia,
1985, vol. I, p. 601.
«Comunque la profezia di Gioele e altre profezie riguardanti il giorno di Geova avranno anche
un adempimento finale, che riguarda noi che viviamo nel XXI secolo.‡ Come facciamo a
dirlo? L’apostolo Pietro esortò i cristiani a ‘tenere bene in mente la presenza del giorno di Geova’, e
proseguì dicendo: “Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi
dimorerà la giustizia”. (2 Pietro 3:12, 13) Subito dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 E.V.
non furono stabiliti né nuovi cieli (un nuovo governo teocratico) né una nuova terra (una società
giusta sotto quel governo). Quindi le parole profetiche circa il giorno di Geova devono avere un altro
adempimento. Sì, queste profezie riguardano noi, che viviamo in “tempi difficili”! — 2 Timoteo
3:1». - jd, 2006, pag 35. “Viviamo avendo in mente il giorno di Geova”
«TESTIMONI OCULARI DEGLI AVVENIMENTI
«Sono ancora in vita alcuni che assisterono alle prime rappresentazioni del "Fotodramma della
Creazione"§; alcuni che hanno conosciuto personalmente i fratelli che ricoprivano incarichi di responsabilità
imprigionati nel 1918; altri che hanno partecipato alle trasmissioni della WBBR**, la
stazione radio della Watchtower. Molti possono raccontare del tempo in cui le cause riguardanti la
libertà religiosa dei testimoni di Geova venivano dibattute nelle più alte corti. Altri ancora sono rimasti
saldi attenendosi alla vera adorazione pur vivendo sotto regimi dittatoriali. Inoltre i più anziani
possono riferire in che modo l'intendimento della verità è stato rivelato progressivamente. La Bibbia
ci incoraggia ad attingere appieno da questo patrimonio di esperienza. — Deuteronomio 32:7.
‡ Sono incluse naturalmente tutti coloro che vivono negli ultimi giorni, coloro che hanno visto il segno, quindi dal 1914
in poi.
§ Nel gennaio 1914, la prima proiezione del “Fotodramma della Creazione” fu data a New York; entro la fine dell’anno
vi assistono complessivamente oltre 9.000.000 di persone nell’America Settentrionale, in Europa e in Australia
** La prima trasmissione fu fatta la domenica 24 febbraio 1924.
I cristiani avanti con gli anni sono esortati a essere un buon esempio per i più giovani. (Tito 2:2-4)
Forse sul momento non vedete l'effetto che hanno sugli altri la vostra perseveranza, le vostre preghiere
e i vostri consigli. Noè, Abraamo, Giuseppe, Mosè e altri non potevano sapere fino a che punto la
loro fedeltà avrebbe influito sulle future generazioni. Eppure la loro integrità e la loro fede furono una
preziosa eredità, e possono esserlo anche le vostre. Sia che saremo preservati attraverso la "grande
tribolazione" o riportati in vita con la risurrezione, che gioia sarà gustare "la vera vita"! (Matteo
24:21; 1 Timoteo 6:19) Immaginiamo il tempo durante il Regno millenario di Cristo in cui Geova
invertirà le conseguenze della vecchiaia. Invece di constatare l'inesorabile deterioramento del nostro
corpo, ci sveglieremo ogni giorno notando progressivi miglioramenti fisici: più energia, vista
più acuta, udito più fino, aspetto migliore. (Giobbe 33:25; Isaia 35:5, 6) Quelli che avranno la gioia
di vivere nel nuovo mondo di Dio saranno sempre giovani in paragone con l'eternità ancora da
godere. (Isaia 65:22) Manteniamo dunque salda sino alla fine la speranza e continuiamo a servire
Geova con tutta l'anima. Possiamo avere fiducia che Geova adempirà tutto quello che ha
promesso, superando di gran lunga tutte le nostre aspettative. — Salmo 37:4; 145:16». w 1/06/2007
pg. 30
Quando avrà fine la pazienza di Geova? È inutile fare supposizioni su quando inizierà la “grande
tribolazione”. Gesù disse chiaramente: “In quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno sa”. E diede
questo avvertimento: “Siate vigilanti, dunque, perché non sapete in quale giorno verrà il vostro Signore.
. . . Siate pronti, perché in un’ora che non pensate viene il Figlio dell’uomo”. (Matteo 24:21,
36, 42, 44) In poche parole significa che ogni giorno dovremmo essere vigilanti rispetto agli eventi
mondiali e avere in mente lo scoppio della grande tribolazione. ( certo se questo non fosse il tempo
giusto non avrebbe senso stare svegli) (1 Tessalonicesi 5:1-5) Come sarebbe pericoloso pensare di
potercela prendere comoda, di vivere una vita cosiddetta normale, in attesa di vedere che piega
prenderanno le cose! Gesù disse: “Prestate attenzione a voi stessi affinché i vostri cuori non siano
aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita e quel giorno non piombi
all’improvviso su di voi come un laccio”. (Luca 21:34, 35) Di una cosa possiamo essere certi: I
“quattro venti” della distruzione che i “quattro angeli” di Geova stanno trattenendo non saranno
trattenuti per sempre. — Rivelazione 7:1-3. w 99/1/10 pag. 12
Nella lettera del Corpo Direttivo riportata nell’annuario del 2007 al § 4 i fratelli hanno scritto: “ Anche
oggi viviamo in un tempo “accettevole” e in un “giorno” di salvezza. Coloro che Geova accetta
quali suoi servitori e che vengono salvati spiritualmente hanno la prospettiva di essere salvati
anche fisicamente durante il “grande giorno di Geova” ormai così vicino”.
[Modificato da pino.12 28/01/2012 23:49]
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